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Presentata la ricerca sull’occupazione femminile nelle coop bergamasche in Camera di Commercio

Presentata la ricerca sull’occupazione femminile nelle coop bergamasche in Camera di Commercio

Sale l’occupazione femminile, cresce la stabilità dei contratti, aumentano i part time. È quanto emerso nel seminario “Trame Cooperative” del 16 maggio, evento promosso da Confcooperative Bergamo in collaborazione con Csa Coesi, in occasione degli 80 anni dell’associazione e dell’Anno internazionale delle Cooperative

Categorie: Primo PianoDal Territorio

Tags: #cooperative #lavorofemminile #economiasociale

Il seminario è stata l’occasione per condividere dati, riflessioni ed esperienze legate al mondo cooperativo bergamasco, con particolare attenzione ai temi del lavoro femminile, dell’economia sociale e degli sviluppi per il futuro del territorio, in relazione ai progetti sostenuti dalla Camera di Commercio di Bergamo.

L’evento ha avuto un focus anche oltre confine con l’intervento di Simel Esim, responsabile dell’Unità Cooperazione, Economia Sociale e Solidale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

La ricerca “Il lavoro femminile nel sistema cooperativo. Un’analisi della realtà bergamasca”, a cura di Annalisa Cristini e Mara Grasseni, del Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione dell’Università degli studi di Bergamo, ha portato alla luce diversi dati significativi (campione di cooperative Confcooperative Bergamo e Csa Coesi, analisi tra il 2018 e 2024). 

Secondo il report, le donne costituiscono la maggior parte dei lavoratori delle cooperative e la loro presenza è in crescita. Tra il 2018 e il 2024 sono passate dal 65.5% al 71% degli addetti totali. Guardando alla media 2018-2024, costituiscono la maggioranza in tutte le tipologie di cooperative (ad eccezione di quelle di Produzione e lavoro in cui, pur in aumento, raggiungono il 50%).

I contratti a tempo indeterminato, sia delle donne sia degli uomini, sono saliti: rispetto al valore del 2018 la percentuale media è cresciuta di quasi 12 punti percentuali, passando dal 70% all’81,5%. Nella componente femminile i part-time risultano prevalenti: in media, tra il 2018 e il 2024, l’80% delle donne è occupata a tempo parziale contro il 50% degli uomini. 

Un ulteriore elemento di analisi ha riguardato la presenza delle donne nelle posizioni apicali (per questo si è reso necessario unire le informazioni del campione Confcooperative Bergamo-CSA COESI con le informazioni fornite dalla banca dati AIDA- Bureau van Dijk). 

In media nelle cooperative le posizioni apicali sono per il 39% occupate da donne e per il restante 61% da uomini. Tra i membri dei Consigli di amministrazione il 41% sono donne, nei comitati di Audit invece la quota di donne si riduce al 9%. I dati mostrati sono incoraggianti se si tiene conto del fatto che da un’indagine Manageritalia del 2024, che considera le principali 225mila società di capitali italiane, risulta che la quota di donne nei CDA delle imprese è in media pari al 20%. 


«La conciliazione vita-lavoro rappresenta ancora una delle sfide maggiori per le lavoratrici. Prova ne è l'elevata quota del contratto part-time che si rileva sia nel contesto generale del mercato del lavoro provinciale, sia nel sistema cooperativo dove costituisce l'84% dei contratti delle lavoratrici. Pur permettendo di far fronte agli impegni familiari, il part-time penalizza le donne in termini di retribuzione con una perdita di circa 2000 euro all'anno rispetto agli uomini, a parità di altre condizioni. Una riduzione dei tempi di lavoro superiore al 10% in cinque anni si osserva anche come conseguenza della richiesta di congedo parentale. Ciò delinea una evidente “child penalty” che, di nuovo, grava sulle sole donne le cui richieste di congedo parentale costituiscono il 95% del totale. Riduzioni nei tempi di lavoro hanno effetti negativi sul reddito presente, sulle pensioni future e sulle carriere lavorative delle donne e per questo i contratti part-time, da soli, non costituiscono una soluzione efficiente al problema della conciliazione vita-lavoro», dichiarano Annalisa Cristini e Mara Grasseni, del Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione dell’Università degli studi di Bergamo.

«Le ricerche che abbiamo presentato oggi e l'intervento di Simel Esim danno grande concretezza ed evidenza al tema scelto dall’ONU per l’Anno Internazionale delle Cooperative e cioè “Le cooperative costruiscono un mondo migliore” - dichiara Lucio Moioli, presidente Confcooperative Bergamo in riferimento a Trame Cooperative, un progetto per l’Economia Sociale di Bergamo sostenuto dalla Camera di Commercio - Non manca certo il lavoro da fare, per esempio per un pieno raggiungimento delle pari opportunità di genere o per combattere il rischio di contratti di lavoro part-time involontari, ma la cooperazione dimostra che sa muoversi con efficacia nella giusta direzione».

A questo link è possibile scaricare la registrazione dell’evento:

https://www.swisstransfer.com/d/185b0a92-5075-4e42-8898-484b52fa8329

Si allegano:

- il pdf della RICERCA  “Il lavoro femminile nel sistema cooperativo. Un’analisi della realtà bergamasca”

- l'articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo in data 17-05-25

- l'articolo pubblicato da Bergamonews.it a questo link: Cooperazione e lavoro, più occupazione femminile, stabilità dei contratti

 

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