Le imprese, il lavoro, la salute e l’assistenza delle fasce più deboli: sono questi gli assi che hanno orientato la bussola del mondo cooperativo locale durante il lockdown. Grazie al progetto «Emergenza e Cooperazione», Confcooperative Bergamo ha infatti giocato d'anticipo per dare una risposta di sistema, organizzando le risorse umane attraverso un’unica cabina di regia e agendo sul piano dell’interlocuzione e della collaborazione tra imprese, istituzioni, sindacati e famiglie.
Mutuo aiuto tra operatori e cooperatori
La mutualità intrinseca nel sistema cooperativo si è concretizzata fin da subito con «Cooperiamo insieme per superare l'emergenza», iniziativa di mutuo aiuto tra operatori e cooperatori lanciata insieme a Csa Coesi e al contratto di rete Lynx per sostenere i servizi essenziali, residenziali e domiciliari, alle prese con una grave carenza di personale.
«Le malattie e le quarantene stanno rendendo impossibile per molti educatori, assistenti e infermieri rientrare in servizio e organizzare il personale per coprire turni e garantire continuità e qualità dell’assistenza - ricorda Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo -. In meno di un mese abbiamo ricevuto più di 220 candidature e circa 50 sono state selezionate e proposte alle cooperative in risposta del fabbisogno emerso. Di fronte a questa situazione, il movimento cooperativo ha pensato che fosse giunto il momento di rafforzare ancora di più la capacità di lavorare insieme, di cooperare tra cooperative, di cooperare tra cooperatori, di cooperare con le istituzioni e la società».
Dpi e sicurezza sul lavoro
Confcooperative Bergamo ha fatto squadra per perseguire il maggior livello possibile di sicurezza a tutela di cittadini, lavoratori e famiglie con particolare riferimento alle organizzazioni del terzo settore e delle cooperative sociali, i cui soci-lavoratori sono impegnati quotidianamente nel compito di garantire l’erogazione di numerosi servizi di assistenza, cura, accoglienza delle persone più fragili e nell’espletamento di sevizi ausiliari quali pulizie e sanificazione.
In quest'ottica, per continuare ad operare quanto più possibile in sicurezza e per la tutela delle persone fragili assistite, Confcooperative Bergamo ha aiutato le proprie associate a reperire oltre 108 mila Dpi (mascherine, guanti, occhiali protettivi, termometri, camici etc), grazie al supporto della propria associata Cooperativa sociale Solaris.
Sempre in tema sicurezza e salute sul lavoro, Csa Coesi ha pubblicato sul proprio sito una serie di pillole-video sui comportamenti sicuri per i volontari e operatori chiamati ad agire in contesti Covid-19 mettendole gratuitamente a disposizione di enti e organismi interessati.
Il reperimento degli spazi e la gestione del Bes Hotel
Reperire risorse umane, quindi, ma anche spazi: in queste settimane sono stati individuati una ventina di immobili sul territorio provinciale che le cooperative hanno messo a disposizione in vista di possibili progetti di accoglienza anche di persone in quarantena.
Molto significativo è il risultato di una gestione tutta a firma cooperativa del Bes Hotel di Mozzo, struttura di accoglienza per persone dimesse dagli ospedali che devono fare un percorso di quarantena.
«I soggetti gestori sono i consorzi del sistema bergamasco della cooperazione sociale che coordinati da Confcooperative Bergamo stanno partecipando al progetto - ricorda il vicepresidente Omar Piazza -. Tutti i soggetti appartengono a Confcooperative che ha partecipato alla nascita di questa iniziativa stimolando le cooperative a cooperare e, nei fatti costruendo una sorta di "Caschi Blu" della cooperazione locale».